PITTORI

Pedro Cano - Eugene Delacroix - Renè Magritte


lunedì 14 dicembre 2009

paesaggi di pedro cano in mostra a murcia














































Pubblicato da maria luisa alle 06:48 4 commenti:
Etichette: la mirada paralela, murcia, paesaggi, pedro cano

martedì 8 dicembre 2009

pedro cano, autoritratto


Pubblicato da maria luisa alle 15:43 1 commento:
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pedro cano

pedro cano
da una foto di Rino Giardiello

PEDRO CANO: ritratto di Juanjo Martínez Cánovas
Pedro Cano è nato nell’agosto del 1944 a Blanca, una piccola cittadina della provincia spagnola di Murcia; ha iniziato a dipingere dall’età di 10 anni come autodidatta. Ha studiato prima all’Accademia San Fernando di Madrid e successivamente all’Accademia delle Belle Arti spagnola di Roma. Ha vissuto in Spagna, America Latina e Stati Uniti; oggi risiede ad Anguillara, una piccola cittadina a 30 chilometri da Roma, di cui è stato nominato cittadino onorario.
Ha esposto in tutto il mondo, curando anche le scenografie di alcuni allestimenti teatrali fra i quali “Le Memorie di Adriano” di M.Yorcenaur con la regia di Maurizio Scaparro.
E’ membro dell’Accademia Real di Belle Arti di Santa Maria Arrixaca ed è stato insignito dal re Juan Carlos dell’Encomienda de l’Orden de Isabella Cattolica.

da http://www.falteri.it/PCano.html

PEDRO CANO

PEDRO CANO
ritratto da Juanjo Martìnez Cànovas

le melagrane di Pedro Cano

le melagrane di Pedro Cano

GRANADAS DE AGUA MARES DE PAPEL

GRANADAS DE AGUA MARES DE PAPEL
MOSTRA DI PEDRO CANO A MAZARRòN

MEDITERRANEA

MEDITERRANEA
ai Fori di Traiano

Homaje a Don Miguel

Homaje a Don Miguel
2007,acquerello su carta

LA MIRADA PARALELA

LA MIRADA PARALELA
Dal 2 settembre 2009 fino alla fine dell'anno è visibile, nella sala delle esposizioni temporanee del Museo Sanzillo,la mostra di Pedro Cano"La Mirada Paralela" Vi sono esposti dipinti ispirati al Belén di Francisco Sanzillo, in particolare bozzetti sulla "Strage degli Innocenti", una serie di paesaggi riconducibili ai luoghi della nascita di Cristo, quaderni di viaggio del pittore. Pedro Cano in persona ha spiegato al pubblico le opere esposte nella sala.

l'angelo di pedro

l'angelo di pedro
al museo salzillo di murcia

SURORIENTE

SURORIENTE
Suroriente è la nuova mostra di PEDRO CANO, nata dai suoi celebri taccuini di viaggio più volte esposti in mostre pubbliche, oggi rielaborati in un nuovo ciclo di acquerelli. La mostra, in esclusiva alla Galleria Falteri di Antonio Berni, si inaugura giovedì 27 novembre alle ore 17.30, un evento molto atteso perché da oltre due anni l’artista non espone in gallerie private, avendo privilegiato negli ultimi tempi progetti di esposizioni pubbliche che troveranno, entro la fine del 2009, la loro collocazione definitiva presso la costituenda Fondazione Cano- Hernandez di Murcia.

Il lavoro, maturato in Spagna negli ultimi due anni, celebra i paesaggi di Libia, Iran, Yemen e Marocco, ritratti in oltre 60 opere di piccolo e grande formato, presentate nell’introduzione al catalogo dal noto giornalista e scrittore Stefano Malatesta, firma delle pagine culturali di Repubblica, appassionato di viaggi, arte e letteratura. Con mossa assolutamente modernista, in un artista così sensibile al passato, Pedro ha eliminato tutto il corredo, tutto il guardarobato dell’orientalismo, schiave cammelli turbanti e via con il deserto (…) cancellando con delicato, ma deciso colpo di spugna, tutta la paccottiglia da rigattiere dannunziano in ritardo, per lasciare un solo protagonista: le mura mediorientali o maghrebine, capaci da sole di raccontare un passato illustre e di essere più evocative nella loro nudità di quelle degli orientalisti di una volta. Ma questo passo audace e rischioso sarebbe stato destinato all’insuccesso se Pedro non lo avesse accompagnato ad un lavoro sopraffino di illusionista delle luci, trasformando della calce inerte e dei mattoni messi uno sopra l’altro in organismi viventi che si rischiarano di colpo, assumendo toni trasparenti o splendenti di estrema eleganza – erede in questo dei grandissimi pittori spagnoli come Zurbaran - e che danno un senso di solitudine e di mistero alla scena.I colori, le architetture, le atmosfere del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Nord Africa, rivisitano, attraverso il filtro attento e raffinato della memoria, i quaderni dell’artista viaggiatore, realizzati nei suoi pellegrinaggi attraverso quelle terre fra il 1998 ed il 2000. Fra questi la testimonianza della città di Bam in Iran, quasi totalmente scomparsa in seguito al terremoto del 2003.
(Galleri Falteri, Firenze)

pedro cano in mostra a murcia

pedro cano in mostra a murcia
'esta serie de óleos, realizados entre los años 1965 y 2000, aunque no sean lo más representativo de mi trabajo, se han ido quedando junto a mí por diversas razones. Algunos de ellos están aún sin terminar, otros son de difícil traslado debido a su tamaño; hay en esta secuencia obras deterioradas y restauradas por mi mano y otras que conservo por cariño, e incluso confieso que a veces he vuelto a comprar algún cuadro porque me pareció en su momento que debía volver a mí'. (Pedro Cano)

Identità in transito

Identità in transito
Poesia d’umanità dolente che percorre strade sconosciute e regge fardelli reali e ideali d’ogni tipo, storie passate e sogni futuri. Poesia della pittura di Pedro Cano, folla di uomini e donne sconosciuti, in dissolvenza, che tra un momento scompariranno ai nostri occhi. Identità in transito è il titolo della mostra di Pedro Cano, magnifico artista spagnolo, al museo delle Terme di Diocleziano.
Al mattino presto, la luce penetra dalle immense finestre e illumina lo spazio tra i grandi quadri verticali, sparsi nell’enorme sala: i personaggi d’olio ispessito, con polvere di marmo e pigmenti, prendono vita, gente comune in abiti dimessi, che porta una sacca, guida la bicicletta, scrive sui muri, si appoggia ad un bastone per camminare. Migranti di tutte le età e di tutte le nazionalità dipinti di spalle, anonimi, senza volto, sono immersi nei colori grigi e bruni del ricordo, come il ricordo dell’approdo a Bari di centinaia di cittadini albanesi, come il ricordo di migliaia di cittadini italiani sbarcati in Argentina, in Australia, negli Stati Uniti. Formano il sottomondo delle grandi città, ombre umane che hanno perso il collegamento con propria cultura, colte nel momento di maggior solitudine, in cui non c’è più l’appartenenza ai luoghi. ...
Nella rarefazione dello spazio e del tempo è una popolazione invisibile che Pedro Cano rende visibile ai nostri occhi, così come ha fatto con le Città invisibili di Calvino nei cinquantacinque acquarelli in mostra nel 2004 al Museo Andersen di Roma…La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole, scrive Italo Calvino. I corpi ostinatamente di spalle delle tele di Cano contengono anche il nostro passato stratificato e sedimentato nei segni e nel colore sfumato della fisicità, e il futuro di un passo lento tra scorci di città, mura e balaustre.
(da teknemedia)

Pedro Cano a Napoli, per un workshop di nudo dal 27 al 31 ottobre 2008, presso l'Istituto Cervante

Pedro Cano  a Napoli, per un workshop di nudo dal 27 al 31 ottobre 2008, presso l'Istituto Cervante
“Amo tanto i seminari, a volte mi offrono strutture pubbliche per lavorare attraverso gli acquarelli. Ancora di più mi tenta lasciare tutti i miei obblighi e andare fuori con un gruppo di persone a trascorrere una decina di giorni a lavorare con la pittura e l’acqua e a parlare di colori e di carte, di gesti e di composizioni, di emozioni e di controllo e piano piano il nostro corso, più che incontro di pittura diventa un’esperienza di vita.” (P. Cano)

pedro cano e le città invisibili

Per anni nei miei viaggi ho portato con me questo piccolo libro (Le Città Invisibili” di Calvino) e cominciai a fare schizzi negli spazi vuoti che piano piano mi posizionavano in questa geografia di posti inediti ma che mi ricordavano tanti altri posti vissuti nel mio vagabondare per il mondo e che avevo cercato di catturare nei miei taccuini di viaggio. Tre anni fa decisi di fare di tutto quel groviglio di segni qualcosa di più preciso e cominciò a delinearsi l’idea che ho scelto per questo lavoro: una specie di taccuino, dove l’immagine non è il risultato di un dialogo con un luogo, ma viene suggerita dalla descrizione di un’altra persona, in questo caso attraverso la parola di Italo Calvino.

Così visitai la città di Diomira, coperta di cupole e con statue di bronzo di tutti gli dei. Arrivai a Isidora, dove i palazzi hanno delle scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine. Dorotea con le quattro torri e Zaira, quella delle immense scalinate....

Percorrere questi luoghi per mano di Calvino e dargli colore e forma è stata una delle avventure più intense della mia vita. Ho usato paesaggi e atmosfere, oggetti e luci che vengono dalla memoria della mia pittura e dalle mie esperienze personali.Ho usato cinquantacinque fogli di carta fatta a mano, e come unica fonte di colore, l’acquarello. Alla destra di ogni immagine, due lettere (che corrispondono alla iniziale di ogni nome-città-donna) estratte da alfabeti, la maggior parte antichi, servono a testimoniare come due segni assolutamente diversi abbiano uno stesso suono.

(Pedro Cano)

tratto da: squilibri2.wordpress.com

HORTUS

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l'Ortensia di Pedro

la bougainvillea di Pedro
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